“Mi chiamo Erik Satie, come chiunque”
(Erik Satie)

giovedì 16 aprile 2009

Diritto o privilegio?

Cercando qua e là qualche informazione in più sul diritto d'autore, nel bel mezzo di una pagina di wikipedia relativa alla voce fair use, sono incappata in un paragrafo che recita:
"Nei paesi dove la trasmissione della cultura locale avviene principalmente in forma orale, come i paesi africani, lo stesso concetto di copyright viene percepito come un retaggio dei tempi coloniali o come un tentativo dei paesi "ricchi" di perpetuare i propri privilegi."
Impossibile non rifletterci un po'...
E in effetti, certi aspetti della tutela del diritto d'autore sembrano proprio fuori dal tempo (ovviamente, primo tra tutti l'attaccamento in alcuni casi morboso agli interessi materiali derivanti da qualunque tipo di produzione. Non dico che non sia giusto ricavare proventi dalle proprie creazioni, ma se proprio c'è qualcosa da rivendicare, preferirei fosse un qualche interesse morale!).
Se la situazione dei film makers statunitensi è particolarmente significativa ed esemplificativa per ciò che riguarda lo smarrimento di un giusto equilibrio tra tutela degli autori e disponibilità di materie prime, mi pare che possa esserlo altrettanto il fatto (tutto italiano) che la SIAE abbia più volte preteso compensi per il diritto d'autore anche per attività didattiche (o che abbia richiesto i diritti d'autore ad una piccola compagnia che aveva organizzato uno spettacolo senza fini di lucro con dei bambini di Chernobyl per ringraziare alcune famiglie italiane che li avevano ospitati includendo disgraziatamente una canzone popolare bielorussa ...!) (http://it.wikipedia.org/wiki/SIAE) ( poi, il ruolo stesso della SIAE è per certi aspetti piuttosto controverso ...).
Un equilibrio interessante e ragionevole potrebbe essere quello offerto dalle licenze Creative Commons, che trasformano l' "All Rights Reserved" in "Some Rights Reserved": è giusto riconoscere la paternità creativa di artisti e creators senza restringere le possibilità di diffusione, di fruizione, di accrescimento che le loro opere potrebbero offrire.
L'esagerazione è sempre qualcosa di destabilizzante. E' fin troppo scontato che la soluzione sia il giusto mezzo, che in questo caso dovrebbe essere un equilibrio spostato a favore della cultura e della possibilità di accrescere le proprie conoscenze, e protetto dai benefici delle clausole del fair use.

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